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 Buon compleanno, Mr. Personal
Opinioni ed Attualità
Tanti auguri, personal computer. Cade oggi il 25° compleanno del "pc": il capostipite "5150" fu presentato all'hotel Waldorf Astoria di New York il 12 agosto 1981 dalla Ibm (International Business Machines), meglio nota come la monopolista "Big Blue".

«Non c'è nessuna ragione al mondo perché una persona si debba mettere un computer in casa» pronosticò Ken Olson, presidente della Digital Equipment. Mai previsione si rivelò più sbagliata.

Fu così che la sua azienda perse un'occasione d'oro. Rifiutandosi di sviluppare il sistema operativo per il primo pc Ibm, passò la palla al giovane Bill Gates, che invece fiutò l'affare e pur di aggiudicarsi l'appalto (che lo fece diventare l'uomo più ricco del pianeta grazie alle royalties) comprò sui due piedi da un programmatore ignaro quello che poi divenne il Dos, il primo sistema operativo per pc.

Per fortuna, la Ibm non stette ad ascoltare Olson. Alcuni microcomputer già c'erano alla fine degli anni Settanta, come quello in scatola di montaggio della Atari e l'Apple II di Steve Jobs e Stephen Wozniack, ma la svolta avvenne grazie al lavoro intenso di un anno di una squadra di ingegneri Ibm rinchiusi in un laboratorio di Boca Raton, in Florida.

Prima del debutto del pc, un computer Ibm costava fino a nove milioni di dollari, richiedeva una stanza enorme refrigerata per ospitarlo e 60 persone per farlo funzionare. Il pc Ibm ha rivoluzionato tutto questo: maneggevole, non solo processava le informazioni molto più rapidamente dei pesanti "mainframe" degli anni Sessanta, ma si poteva anche collegare alla tivù, processava e immagazzinava testi, creando uno standard informatico mondiale che ha contribuito a stabilire un settore industriale multimiliardario.

Il primo pc della Ibm fu messo in vendita a meno di 1600 dollari di allora e finì sulla copertina di Time come "persona dell'anno" nel 1982. In questi anni si è evoluto a una velocità tale da ispirare al co-fondatore della Intel, Gordon Moore, la legge secondo cui i computer raddoppiano la loro potenza ogni 18 mesi.

Oggi è la Microsoft, che con i pc ha fatto fortuna, a dichiarare che «l'era del pc è finita»: «Siamo nella nuova epoca di Internet» decreta dal quartiere generale della Microsoft Ray Ozzie, a cui Bill Gates ha affidato la guida operativa della sua azienda.

Sarà anche finita, ma intanto l'anno prossimo saranno venduti nel mondo 225 milioni di pc, circa quattro volte in più rispetto al 1995: l'anno di "Start Me Up", la canzone dei Rolling Stones usata per il lancio del sistema operativo Windows 95.

E non è un caso se Nicholas Negroponte, il professore guru fondatore del Media Lab al Mit, ha lanciato l'iniziativa "Olpc" ("One laptop per child") di un pc economico da 100 dollari per ogni bambino del pianeta: l'espansione nei Paesi in via di sviluppo è appena cominciata, filantropia a parte 100 dollari per un pc moltiplicati per miliardi di persone... sono tanti soldi.

Ibm, che oggi punta tutto sui servizi intorno a Internet, ha venduto la sua divisione personal computer alla cinese Lenovo. E tutti gli sguardi del mercato sono fissi sui nuovi telefonini, capaci di collegarsi a Internet senza fili e in banda larga grazie al segnale radio "Wi-Fi".

Secondo Sam Ruby, ricercatore nel gruppo "tecnologie emergenti" della Ibm, la tecnologia che ha davvero sconvolto il mondo negli ultimi 25 anni non è il pc, ma il telefono cellulare.

Ma il cellulare "è" un pc: un computer davvero personale, tascabile e senza fili. Oggi nel mondo circolano 2,5 miliardi di telefonini che, se dotati di Internet e localizzatore satellitare, ci prospettano una nuova rivoluzione nel mondo delle comunicazioni.

Come disse Steve Wozniak, co-fondatore della Apple: «Mai fidarsi di un computer che non è possibile gettare dalla finestra». Tanti auguri, pc.


Nota: Fonte La Stampa Web.

  Postato Saturday, 12 August 2006 @ 20:50:19 CEST da Emanuele


 
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