Sì di Bruxelles alla direttiva antipirateria: niente carcere per il download privato. Il Parlamento europeo approva la risoluzione che introduce sanzioni penali per la contraffazione e la violazione della proprietà intellettuale. Tolleranza zero per chi agisce su larga scala e a scopo di lucro ma nessun rischio per chi scarica materiali da internet per utilizzo personale.
BRUXELLES, 26 aprile 2007 - Fino a quattro anni di reclusione per i reati di pirateria e contraffazione se vengono commessi nell'ambito di un'organizzazione criminale oppure comportano un rischio per la salute o la sicurezza delle persone. Di fatto, tolleranza zero per quel che riguarda la contraffazione su larga scala, ma niente carcere per chi viola il diritto d'autore a titolo privato. Gli utenti del web possono stare tranquilli. Il Parlamento europeo ha approvato - con 374 voti a favore, 278 contrari e 17 astenuti - la risoluzione di Nicola Zingaretti (Ds) che introduce sanzioni penali per la contraffazione e la violazione della proprietà intellettuale. Sono stati adottati vari emendamenti, che modificano la proposta avanzata dalla Commissione Ue per escludere dal campo di applicazione della direttiva "atti compiuti da un utilizzatore privato per fini personali e non di lucro".
In sostanza, non rischiano fino a quattro anni di carcere e sanzioni da 100 mila a 300 mila euro i singoli che si scaricano qualcosa da internet, perché l'obiettivo è colpire la contraffazione su larga scala e il crimine organizzato, ovvero - come prevede la norma - "qualsiasi violazione intenzionale del diritto di proprietà intellettuale commessa su scala commerciale, la complicità e l'istigazione".
Secondo l'analisi del relatore Zingaretti, negli ultimi 10 anni il volume delle merci contraffatte è aumentato del 1600%: si tratta di giocattoli, abiti, scarpe, alimenti, cosmetici, sostanze chimiche, prodotti gastronomici con denominazioni false, occhiali, cd, dvd. Un fenomeno che ha portato a 125 mila nuovi disoccupati in Europa. Le misure riguardano il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale "nel contesto della contraffazione e della pirateria".
Per "diritti di proprietà intellettuale" si intendono: diritto d'autore, diritti connessi al diritto d'autore, diritto sui generis del costitutore di una banca di dati, diritti dei creatori di topografie di prodotti semiconduttori, diritti relativi ai marchi (nella misura in cui l'estensione a essi della protezione del diritto penale non sia in contravvenzione delle norme sul libero mercato e sulle attività di ricerca), diritti relativi ai disegni, indicazioni geografiche e denominazioni commerciali (nella misura in cui sono protetti dal diritto nazionale in quanto diritti di proprietà esclusivi).
Sono stati esclusi i brevetti e i diritti di proprietà industriale derivanti dai brevetti. Data la complessità della maggior parte dei progetti di ricerca, nello svolgere il proprio lavoro gli inventori, secondo l'Europarlamento, rischiano continuamente di violare i diritti brevettuali. Prevedere sanzioni penali per queste violazioni, pertanto, potrebbe distogliere inventori e ricercatori dal compiere scelte innovative.
La parola ora passa al Consiglio dove già si prevedono le resistenze di Paesi, come la Gran Bretagna, tradizionalmente ostili a modifiche del codice penale attraverso una normativa europea. "Noi abbiamo fatto il nostro dovere. Aspettiamo di vedere che cosa faranno Commissione e Consiglio" ha commentato Zingaretti, secondo il quale "per la prima volta, il Parlamento europeo dice sì all'armonizzazione degli ordinamenti penali nei 27 Stati membri". "L'Europa utile è anche questa - ha aggiunto - perché non c'è mercato unico senza regole comuni, e non c'è equità al di fuori di un diritto mite: nessuna esitazione contro la criminalità organizzata ma tutela dei consumatori e degli utenti della rete".
Nota: Fonte Repubblica.it